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sabato 11 luglio 2009

Uno sguardo diverso sulla crisi finanziaria


San Tommaso a Wall Streetdi Luca M. Possati
da L'Osservatore Romano - 7 dicembre 2008

Tommaso non è mai stato a Wall Street. Non ha mai letto il "Financial Times", l'"Economist" o "Il Sole 24 Ore", e forse non li leggerebbe nemmeno se fosse ancora in vita. Certo, l'autore della Summa theologiae conosceva bene l'avarizia, il mondo degli affari, il denaro, l'usura, il commercio - e su questi fenomeni ha riflettuto a lungo interpretandone il senso alla luce dei Padri della Chiesa e della filosofia greca, araba ed ebraica - ma non poteva immaginare Lehmann Brothers, Goldman Sachs, l'economia di mercato, l'età del neoliberismo selvaggio.
Eppure, oggi, ai manager e ai leader mondiali che cercano di fronteggiare la peggiore crisi finanziaria degli ultimi settant'anni, con tutti i suoi drammatici risvolti sociali e psicologici, san Tommaso può insegnare qualcosa di importante e unico.
La voce dell'Aquinate torna a farsi sentire grazie a uno straordinario strumento interpretativo: De re oeconomica, il lessico settoriale tomistico dell'economia, tre volumi ideati e realizzati dalla Cael (l'associazione per la computerizzazione delle analisi ermeneutiche e lessicologiche), presentati a Benedetto XVI al termine dell'udienza generale dello scorso 26 novembre.
Non libri da leggere, tanto meno interpretazioni: chi scorre le pagine di questi grandi volumi non si troverà di fronte a parole, a frasi, a un testo corrente, ma a numeri, sigle, citazioni, indici. Siamo al cospetto di "austeri documenti da studiare", come li definisce il promotore del progetto, il gesuita Roberto Busa, pioniere della linguistica computazionale e autore dell'Index Thomisticus.